Elsa Schiaparelli una di noi

17.05.2023

Tutte le storie hanno un inizio.

La storia di Elsa (elZa per i suoi genitori) è tutta sbagliata. Lei bambina neonata lo sa!

Lei doveva essere un maschio.

Lei non ha un nome.

Lei è guardata da occhi che non sanno vederla.

Da subito ElSa, (per chi le vuole bene), ha un'illuminazione: "E' TUTTO SBAGLIATO!"

Elsa è bambina, ma è piena d'intuizioni.

Tutti i bambini sono pieni d'intuizioni, siamo noi che non ci crediamo e smorziamo tutto.

Per fortuna, loro, i bambini, vogliono le felpe e i pantaloni pieni di tasche, perché a loro le tasche servono per tenere nascosti i loro pensieri preziosi.

La "casa" di Elsa è grigia e lei cerca colore.

Elsa "è brutta" e lei cerca bellezza.

Elsa è "insignificante" agli occhi di chi le ha dato la vita e lei cerca significato.

Elsa non è vista da nessuno, tranne da uno.

Alice Miller lo chiama il testimone consapevole. È la persona che getta in Elsa il terreno per fiorire, colui che la vede, la sprona a reagire, le dice che esiste, in questo caso uno zio.

Elsa, dicono, non sa volare e lei prova a VOLARE.

Una parte di lei sa che è tutto sbagliato, che non è vero che lei "non è", una parte che riesce a proteggere, quella parte di lei che le darà lo slancio di cercare e cercare e cercare ancora.

Elsa smetterà di aspettare che i suoi genitori le dicano chi è.

Smetterà di cercare conferme da chi non è mai stato in grado di dargliele.

Proverà ad essere tante cose, si chiederà per milioni di volte dove sia il suo posto, casa sua, la sua casa colma d'amore e di colori.

Una ricerca che durerà metà della sua vita fino ad arrivare ad un punto.

Il punto in cui dirà "IO SONO".

Sognerà tantissimo e proteggerà il suo sogno.

S'inventerà le regole dell'amore per se stessa strada facendo, perché nessuno gliele ha insegnate.

Imparerà a riscrivere e rileggere la sua preziosissima, seppur dolorosa, storia.

Imparerà a condividere pezzettini di lei con chi è degno del suo amore e, soprattutto, con chi è in grado di amarla.

Imparerà a dirsi "sono sensazionale!"

Resterà, certo, nel suo cuore il dubbio di "non essere all'altezza", di "non essere bella", di "non poter volare", ma saprà che quel dubbio, quelle voci, quelle parole, non sono le sue, sono parole antiche, bugiarde, ferite.

Elsa, ad un certo punto, fiorisce.

Come?

Dicendo di sì alle intuizioni della sua infanzia,

lasciando andare le bugie che le sono state dette da bambina, per acchiappare al volo la libertà di diventare quello che realmente è.

Il cammino di Elsa Schiaparelli può essere il cammino di ciascuno di noi.

Abbiamo, dice Alice Miller, l'obbligo morale di imparare a riappropriarci del piano emotivo del nostro passato.

Lo dobbiamo a noi stessi, alla prodigiosa verità che siamo.

Lo dobbiamo ai nostri figli per lasciar loro scoprire la prodigiosa bellezza che sono.

Se lasceremo liberi di SBOCCIARE i semi di bellezza che sono in noi da sempre, saremo madri e padri empatici capaci di vedere davvero i nostri figli.

"Un bambino che è sempre stato accolto,

nascerà e crescerà pensando di valere molto,

si rispetterà e amerà se stesso,

perché è sempre stato rispettato e amato

sin dall'alba della sua esistenza

quando per la prima volta si è affacciato alla vita

nel grembo di sua madre"

Brano tratto da "La comunicazione e il dialogo dei nove mesi" di Gabriella Arrigoni. Ferrari.

E tu, sai vedere la prodigiosa bellezza che è in te?

Marilisa e le CartaStorie