Ho visto
Nel giro di 24 ore ho visto e sentito:
DUE bambini trascinati per un braccio
UN quaderno con scritto 100 volte la stessa parola così il bambino impara a scrivere
UNA voce urlare per più volte: "Chiudete quelle bocche, le bocche devono restare chiuse!"
IL TERRORE STA CHIUSO IN UNA LATTINA ARRUGGINITA, IN UN ANGOLO BUIO SOTTO L'ARMADIO. QUELLO E' IL SUO NASCONDIGLIO PREFERITO, SENZA FINESTRE E SENZA PORTA. GUARDA IL MONDO DA UNA FESSURA SOTTO IL COPERCHIO.
Non restare nascosto in una lattina sotto il letto:
Quando un adulto ti trascina per un braccio sta esercitando violenza su di te e non sei tu che hai sbagliato e lui che non si ricorda che si sentiva umiliato e sopraffatto e schiacciato quando subiva la stessa cosa.
Quando un adulto ti obbliga a scrivere 100 volte la stessa parola su un foglio sta esercitando violenza, la stessa che ha subito e che non ha elaborato, ma non è colpa tua, tu hai fatto un errore ortografico, tutto qui. Secondo te se gli cadesse un piatto mentre sta sparecchiando lo raccoglierebbe 100 volte per imparare a non farlo cadere?
Quando un adulto ti dice di chiudere la bocca sta esercitando violenza, la tua bocca può stare aperta per parlare, cantare ma anche per bisbigliare. Hai tanti toni di voce dentro di te, anche il silenzio che non è un obbligo ma una possibilità. Un adulto può ricordarti che puoi scegliere.
Davvero vogliamo crescere bambini pietrificati che si nascondono sotto l'armadio mentre guardano le loro vite passare?
Utilizzare pratiche che appartengono alla pedagogia nera, genera paura, a volte terrore e la paura immobilizza.
Un bambino che ha paura è un adulto che non rischia, che non si sperimenta che non inventa qualcosa di nuovo.
E il mondo resta fermo.
Noi restiamo fermi.
Auguro a noi adulti di liberarci delle pratiche violente che abbiamo subito.
Auguro a voi bambini e ragazzi di crescere liberi con noi al vostro fianco.
(Immagine e testo in maiuscolo dal libro "Ci conosciamo? sentimenti emozioni e altre creature, Tina Oziewicz, Aleksandra Zajac")
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